Nell’intervento, la nozione di limite, discussa da Kant nei Prolegomeni ad ogni futura metafisica, viene proposta come chiave di lettura dell’Infinito, la lirica pił significativa dal punto di vista teoretico di Giacomo Leopardi.
Lo studio si sofferma anche sul concetto di limite nel Leopardi filosofo (Zibaldone) dove appare identificato con l’essere privo di.
All’uomo, ontologicamente limitato e trattenuto dentro il limite dalla ragione («la facoltą pił materiale che sussista in noi»), viene in soccorso la facoltą immaginativa che annulla la barriera tra l’essere e l’oltre e permette al poeta di sostare sulla “soglia” di una dimensione conoscitiva altra.
Al filosofo che si affida all’esercizio della pura razionalitą resta negata un’esperienza siffatta.